Ti racconto come nasce il lavoro Portale n.45 e lo faccio portandoti nel luogo che mi ha ispirato, all’isola d’Elba.
Si tratta della spiaggia della Padulella, che fa parte di una costa molto particolare, nel territorio di Portoferraio.
Il suo colore infatti è di un bianco purissimo, quasi abbagliante durante l’estate.
Da qui sono partita per creare il mio mare…
Creare paesaggi di mare abitando su un’isola può sembrare naturale, se non scontato.
Se torno indietro nel tempo, ai lunghi pomeriggi milanesi in cui mi ostinavo a dipingere il mare, allora mi rendo conto di quanto la mia sia una scelta di campo, prima ancora che di luogo.
E’ arrivato prima il mare dentro e poi fuori, con la scelta di venire a vivere su un’isola al centro dell’arcipelago toscano, l’Elba
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Nonostante questa consapevolezza, sento ogni volta che creo un nuovo lavoro la responsabilità di creare un paesaggio che intercetti un sentire contemporaneo.
Ho iniziato così il progetto “Dimensione Isola” con l’amico fotografo Roberto Ridi, con cui abbiamo approcciato una nuova prospettiva, quella dall’alto.
Non aerea, ma a volo di uccello. Quella che t’immagini quando ti perdi a seguire il volo dei gabbiani sull’isola
Ispirandomi a una sua foto, ho voluto così ricreare un paesaggio dai contorni noti, quelli delle coste bianche della Padulella e Capo Bianco, a Portoferraio.
La leggenda narra che qui gli Argonauti fecero tappa lungo il loro viaggio alla ricerca del vello d’oro.
Stremati, arrivarono e si sdraiarono sulla spiaggia delle Ghiaie, asciugandosi il sudore con i suoi sassi bianchi. Fu così che i sassi si macchiarono di nero, blu e ocra e assunsero il loro aspetto caratteristico.
Nel ricreare questo paesaggio, seguendo una prospettiva dall’alto il mare, il mio mare, lascia la sua trama ondosa per rivelare campiture trasparenti, in un’alternanza di profondi verdi-blu.
E questa profondità e trasparenza insieme, era ciò che volevo questi due lavori portassero con sé.
Per ottenere questo ho utilizzato la tecnica della pittura ad olio su tavola, sovrapponendo velature che solo la pittura ad olio può arrivare a fare, come ci insegnano van Eyck, Vermeer e i pittori fiamminghi.
L’effetto ottenuto è quello di multidimensionalità, come se il mare fosse ottenuto con livelli trasparenti sovrapposti.
Questa sensazione è rafforzata dall’utilizzo di colori che suggeriscono profondità e chiarezza...i valori che volevo trasmettere attraverso l’immagine.
Anche questo lavoro si intitola “Portale”, seguito dal numero in ordine di creazione. L’idea alla base è che ogni lavoro, attraverso il suo mare, porti chi lo guarda in una dimensione “altra”, come fosse una porta dimensionale e sensitiva.
Ho provato a raccontarti la creazione di questo quadro di persona, con l’intenzione di portarvi più vicino all’ispirazione creativa sull’isola.
Potete vederla qui:
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Spero che ti sia arrivato il profumo del mare, assieme ai suoi colori….
Buon vento …
Cristina